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al testo di Gil
Il meretricio della poesia
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Parlare solo a se stessa in continuo apparire di fonemi legati tra loro in una lingua di atomi.
Da questo estremo isolamento trova origine la poesia, degrada poi in flussi di coscienza, strafalcioni di grammatica o lenta risale i pendii delle perfette forme;
ma la vetta è sempre la solitidine dell'anacoreta, la custodia dell'indicibile, poiché ciò che è detto accade e ciò che accade in poesia è sempre il vuoto che lascia dietro di sé, è sempre la sua assenza. Non cercatela dove non è, non biasimatela quando a tutti aperta si concede. Non chiamate meretricio ciò che è amore del bello.
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